Pubblichiamo il link al progetto “Immersioni appenniniche” che ha coinvolto artisti dell’appennino bolognese lasciando la propria testimonianza in una serie di 10 interviste pubblicate sul sito di Camere d’aria. Gli artisti coinvolti attraversano i progetti della ReteAppenninica in modi diversi e fanno da ponte in questo caso con la realtà più prettamente cittadina di Camere d’aria.
“L’idea di Immersioni Appenniniche nasce dal progetto Papere Partot 2023- Migrazioni Creative Pluridirezionali.
La parata dei bambin* (e chi con loro) è stato l’inizio dell’esplorazione delle migrazioni creative umane negli Appennini. Tra settembre ed ottobre le ideatrici Lydia e Sofia hanno raccolto alcune storie di artist* che hanno deciso di lasciare la città per vivere nella zona tra valle del Reno ed il fiume Setta, indagando le motivazioni che hanno spint* a lasciare la città per la campagna, i nuovi stili di vita, le realtà vissute e molto altro.
Verranno infine realizzate tre residenze artistiche a Camere d’Aria – centro polivalente delle arti e dei mestieri dell’Associazione Oltre (la prima delle quali già venerdì 10 Novembre!). Questo centro culturale è dal 2014 uno spazio di creazione, accoglienza e scambio nella periferia Bolognese. E’ uno spazio aperto a tòt, al vicinato ed al mondo, a tante realtà artistiche in erba ed affermate, a progettualità che mirano ad andare “oltre…” il proprio punto di vista, orticello, bandiera, convinzione.
Quando Lydia dice che la sua città natalizia è Salisburgo la risposta immediata è “Ah, Mozart!” Si, certo. Mozart. Ma non solo. Città bellissima, dove la gentrificazione esisteva prima che questa parola
diventasse realtà ovunque con orde di turisti mordi e fuggi e anche città asfissiante di bellezza come
annotava già Rainer Maria Rilke. Fuggita a 18 anni da questa città bella, ricca, borghese e provinciale
Lydia si ritrova, dopo tanti viaggi e permanenze temporanee in luoghi diversi, da quasì trent anni – ironia della sorte – in una città altretanto e diversamente ricca, bella, borghese e provinciale non austriaca. Dal 2000 agitazione culturale in questa città amata, ma non troppo.
Convinta che democrazia significhi rendere partecipe e protagonisti/e tot noi, insieme a “compagni e
compagne di strada per periodi limitati” crea “FEST-FESTival– Bologna Interculturale Festival” , Par tòt Parata, Festival internazionale della Zuppa e altri momenti cittadini che (ri)definiscono lo spazio pubblico. Dal 2014 prende vita “Camere d’Aria”, in cui Lydia è una componente importante.
E’ qui, a Camere d’Aria che Lydia ha conosciuto Sofia .
Sofia è la persona che, insieme a Lydia, ha ideato questo progetto e lo ha reso possibile. Sofia ha 27 anni e vive a Bologna. Sofia ha avuto la fortuna di viaggiare molto e di potersi così innamorare degli esseri umani, delle loro differenze culturali, dei loro ideali, e di ciò che riescono a realizzare. Sofia si è appassionata all’arte da quando alle scuole medie aveva intuito che essere diversi può renderci liberi. Dopo il liceo artistico, si trasferisce a Bologna, città che le sembra piena di persone con i sogni negli occhi ed i piedi scalzi, e si laurea in antropologia. Sofia si sposta poi a Las Palmas de Gran Canaria dove trova comunità umane unite dal desiderio di movimento, connessione e creatività, e capisce che è in mezzo a queste persone che vuole vivere.
Tornata in Italia per studiare Sofia entra in contatto con Camere d’Aria, che nel giro di un anno diventa casa. Sofia ogni settimana cercherà di dare respiro alle parole per ritrarre persone, complesse e meravigliose, incontrate in questo viaggio. E’ lei che, di fronte allo schermo del computer, ogni settimana scrive questo viaggio, nel quale spera vorrete immergervi con lei.”