Il prossimo incontro del tavolo per la Corresponsabilità alimentare è convocato per Venerdì 5 maggio, ore 20,30 (già mangiati) presso Acquafresca, Monzuno.
Per favore, confermate la presenza a Sabrina [email protected].
Di seguito il report dello scorso incontro.
In fondo trovate l’ordine del giorno per venerdì prossimo.
A presto!
Report incontro 30 marzo, Acquafresca
Per cominciare diamo il benvenuto alle nuove persone che si sono unite al tavolo, creando una sponda che va oltre la Valle del Reno.
Riprendendo i temi emersi nel primo incontro (report qui) abbiamo cercato di approfondire:
- i principi di base della corresponsabilità
- aspetti inerenti al coinvolgimento delle aziende agricole
- aspetti inerenti al coinvolgimento dei fruitori/sostenitori
- aspetti inerenti alla distribuzione
I principi di base della corresponsabilità
L’idea della Csa diffusa ha il potenziale di superare alcune delle criticità degli attuali mercati, come il principio della non concorrenza e una visione più ampia dello sviluppo rurale del territorio.
Da un lato ha bisogno di dotarsi di risorse piuttosto importanti, che potrebbero essere chieste (anche, volendo…) alle istituzioni, dall’altro è importante non perdere l’autonomia garantita dalla autosostenibilità.
L’unione di un cospicuo numero, tra aziende e persone che le sostengono, può generare un soggetto capace di generare fiducia nelle persone che vivono i nostri territori e nello stesso tempo costituire un interlocutore con un minimo di potere contrattuale nei confronti delle istituzioni e del mercato.
Coinvolgimento delle aziende agricole
Per definire una proposta da sottoporre alle aziende per invitarle ad aderire al progetto, sarà necessario approfondire alcuni aspetti. Tra i primi che sono emersi, ci sono gli aspetti economici quantitativi e le formule che si adattino alle diverse necessità fiscali.
Vale la pena di valutare i costi di coperture assicurative collettive che possano ridurre i rischi economici legati a eventi climatici avversi.
Nel frattempo siamo tutt concord che abbiamo bisogno di partire dalla conoscenza di quel che c’è, raccogliendo informazioni sulle aziende che operano sul territorio.
Coinvolgimento dei fruitori/sostenitori
Il tema del consumo si è parecchio concentrato sulle domande: ci sono abbastanza persone motivate a spendere qualche centesimo in più per una scelta di sostenibilità? Come le troviamo?
Fermo restando che il tema della comunicazione/informazione/sensibilizzazione giocherà un ruolo molto importante e, anche qui, le istituzioni e i progetti istituzionali potrebbero offrire qualche opportunità, rimane tuttavia importante poter quantificare quante potrebbero essere le persone già da oggi pronte a sostenere il nostro progetto.
Logistica e distribuzione
Anche su questo argomento emerge il tema delle istituzioni e dei beni comuni, come possibilità da affiancare alla ricerca di risorse private, messe a disposizione in un’ottica di economia di comunità e circolare.
Gli esercenti alimentari presenti sul territorio, finora si sono dimostrati poco sensibili e del tutto disinteressati alla distribuzione dei prodotti locali. Ciò non significa che non ci possiamo provare ancora, come soggetto forte non individuale, ricercando il valore aggiunto da offrire, e attraverso la “pressione” di clienti abituali che ci vogliono sostenere.
Conclusioni e prossimi passi
Vorremmo che in questo incontro ci preparassimo a passare ad una fase esplorativa/operativa.
È evidente che ci mancano molti elementi per definire un progetto, perciò possiamo organizzarci per raccoglierli.
All’ordine del giorno proponiamo:
- fissare subito la data, ed eventualmente il luogo, dell’incontro successivo;
- sulla base di quanto discusso, ipotizzare una serie di passaggi necessari e fare una bozza di pianificazione;
- fare un elencodelle informazioni necessarie, da raccogliere presso tutti i potenziali attori della corresponsabilità ed elaborare una sorta di questionario;
- creazione di una mailing list (su inventati o altro simile);
- distribuire compiti fino all’incontro successivo;
- varie.