Personalmente penso che la danza – ma l’arte in generale – sorga sempre quale risposta non verbale a questa domanda. Che una coscienza che se la pone, sia una coscienza che infinitamente trova risposte, ma alle stesse non si ferma, così disponendosi ad accogliere il senza limite: tra dentro e fuori, spirito e materia, azione e volontà.
Credo che il corpo sia, uno strumento utile per molte cose pratiche, ma perfetto per danzare. Attraverso l’agire danzato, l’infinito ed astratto mondo d’espressione si traduce in uno (S)tato possibile; un luogo vivente da scoprire ed abitare.
Così questa condizione si è tradotta in un percorso molto vario e in continua evoluzione che attualmente mi “definisce”: Coreografo, interprete, ed insegnante, tiene classi (anche private) e seminari di svariate tecniche di movimento: acrobatica, danza (contemporanea, bhuto, contact, e con bastoni e strumenti).
Crea ed interpreta spettacoli di danza – anche col fuoco – e performance che hanno per cifra stilistica la integrazione tra le arti. Organizza eventi attivando collaborazioni con musicisti e artisti sul territorio.
Attualmente porta in giro:
– uno spettacolo già ospite in varie parti del globo, dal titolo
“ORO INCENSO e ATTUTTABIRRA” Rituale tragicomico tra danza, fuoco musica e parola
– Una speciale pratica di movimento che è l’essenza, il sunto, di tutto il suo percorso fisico e teorico-spirituale detta Danza Alkemica (o danzayoga).
– Una particolare “tecnica di massaggio” che utilizza i principi dalla danza di contatto, quale base di un’esperienza di concreta coscienza del funzionamento del corpo conducendo in una sorta di viaggio che coinvolge l’intera sfera del sentire.
Da cui il nome (kumiai= unione)